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Viorel Filip-Gherman PhD candidate, Babeș-Bolyai University of Cluj-Napoca | ||||||
La confutazione del prete come preliminario per il passaggio al neoprotestantesimo: il caso della parrocchia Mașca (zona di Lăpuș, provincia di Maramureș) | ||||||
Riassunto: Il presente saggio offre un contributo documentario significativo al fine di capire meglio i “rapporti di potere” a livello delle comunità rurali della Transilvania della seconda metà del XIX secolo ed all’inizio del successivo. In base ad una documentazione rintracciata attraverso ricerche su fondi d’archivio, collocati presso il Servizio Distrettuale Maramureș degli Archivi Nazionali della Romania, viene presentato “il dossier” di un conflitto locale protrattosi per un periodo lungo e che finì per indebolire l’identità confessionale iniziale di una comunità rurale del nord della Transilvania, rendendo così possibile il passaggio ad un’altra confessione religiosa, ad una protestante, nel caso di cui ci stiamo occupando. Si tratta della parrocchia ortodossa romena Mașca (che cambiò il nome dopo la seconda guerra mondiale, diventando Răzoare), dove il giovane prete Ioan Dobre fu incaricato, nel 1905, anche dell’incombenza di insegnante nella scuola locale, gestita appunto dalla stessa parrocchia ortodossa del villaggio. Questo episodio fu l’inizio di un rapporto teso tra il sacerdote, il comitato della parrocchia locale e il rispettivo decanato ortodosso (con sede nella città di Dej, capoluogo di provincia prima e dopo il 1918), che peggiorò durante il tempo e che si prolungò a lungo. Questo stato di cose fece sì che la Mașca fosse una delle parrocchie della zona di Lăpuș (distretto di Maramureș), più segnata dal passaggio al neoprotestantesimo. | ||||||
Parole-chiave: Ortodossia, Neoprotestantesimo, Mașca (Răzoare), Lăpuș, identità confessionale, prete, comitato di parrocchia | ||||||
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